L'evoluzione delle attività in piscina, guidata sempre dalla massima soddisfazione dell'utente ed al suo miglioramento psicofisico, ha portato anche al cambiamento della figura dell'istruttore. Oggi chi opera in vasca a diretto contatto con il pubblico, deve avere un pacchetto di competenze molto più ampio rispetto al passato. L'istruttore non può più essere solo colui che guida lezioni di fitness. L'istruttore 3.0 deve essere anche tecnico, intrattenitore, guida, psicologo, creatore di relazioni, esperto di musica e critico del proprio operato. Molto di queste abilità aggiuntive entrano in gioco prima e dopo la lezione; ecco perchè è fondamentale un tempo sufficientemente ampio ai margini della stessa. Dovrebbe esserci tempo e spazio per potersi relazionare con gli allievi, sia per dare indicazioni su quanto fatto o su quello che si andrà a fare, sia per raccogliere consigli per il futuro, sia per ricevere feedback. La conoscenza degli allievi e le relazioni personali che si andranno a creare, serviranno anche per costruire sempre meglio lezioni perfettamente modellate sulle necessità degli allievi. AquaXfit può avere una grossa valenza nella costituzione dei gruppi, nell'interazione tra essi, nel rapporto tra istruttore ed allievi. È un tipo di lezione dove è indispensabile rimanere a stretto contatto con gli allievi, prima durante e dopo l'attività. Diventa un momento importante di interazione, di condivisione di obiettivi: la buona riuscita della lezione è il risultato dell'unione tra la esatta programmazione dell'istruttore con la giuste motivazione degli allievi.
TEMPO SUFFICIENTE,
Si potrebbe pensare ad aquaXfit come una disciplina nata da un'interpretazione acquatica di un'attività terrestre di successo; in verità è un'intuizione che sottende molto di più: grandi benefici per allievi, clienti, atleti ed anche per chi gestisce piscine, il tutto superando i limiti strutturali.
La professionalità di un istruttore di aquaXfit si misura soprattutto dalle su capacità di programmazione ed organizzazione della lezione singola e del ciclo globale di lezioni, in funzione della situazione degli allievi ed al livello a cui si vuole portarli. La lezione va programma attentamente, sia in riferimento all'orario giornaliero che al periodo dell'anno; non ci possono essere improvvisazioni. Si può pensare la classe di aquaXfit come una squadra agonistica, con divisione dei carichi, programmazione del lavoro (periodo preparatorio, periodo agonistico, scarico) e divisione in microcicli e mesocicli. Nel particolare la singola lezione deve essere programmata scegliendo la successione degli esercizi attentamente; questa scelta è spesso condizionata dalla situazione logistica (spazio acqua, numero di persone, presenza o meno degli attrezzi...). Oggettivamente possiamo distinguere in organizzazione degli allievi e degli esercizi. Il numero delle stazioni e quindi la divisione degli allievi dipende da: spazio acqua a disposizione e numero di bordi, numero di allievi, livello "tecnico" degli allievi, durata della lezione, quantità di attrezzi disponibili. Un programma di allenamento deve essere strutturato secondo i seguenti elementi base: frequenza (quanto spesso), intensità (quanto intenso/duro), tempo/durata (quanto tempo di allenamento per seduta), recupero. In ultimo un fattore che differenzia questo tipo di allenamento è la creatività applicata dall'insegnante che, con la capacità di variare le sequenze dei movimenti, gli conferisce originalità, stile e personalità.
PROGRAMMAZIONE,
AquaXfit nasce dall'idea di trasferire il meglio del CrossFit nel mondo acquatico, o più precisamente nelle discipline dell'Aquafitness. L'acqua oltre ad assicurare tantissimi benefici, pone molti limiti per questa disciplina, soprattutto per le attrezzature e la disponibilità di spazi che caratterizzano i Box CrossFit. Si pensi agli attrezzi base di questa disciplina: vogatore, anelli da ginnastica, pertica, copertoni usati, sbarre per trazioni, bilanciere con pesi, kettlebell... La dimensione della vasca a disposizione deve essere sufficiente a poter raggruppare gli allievi, con spazi abbastanza grandi per mantenere divisi i gruppi e come spiegato, volumi adatti all'eventuale utilizzo degli attrezzi. La disponibilità di vasca con acqua alta o bassa condiziona la scelta del circuito. In acqua bassa è più semplice spostarsi tra una stazione ed un'altra, è pi&uhrave; semplice prendere e lasciare gli attrezzi sul bordo. La presenza del bordo a "sfioro finlandese" o "skimmer" permette di adattare e svolgere alcune tipologie di esercizi. Tutto ciò non vuol dire che il tipo di vasca a disposizione permetterà o meno di organizzarci lezioni di aquaXfit, ma che un istruttore adeguatamente formato riuscirà a programmare lezioni allenanti nelle situazioni ambientali più diverse.
PISCINA E TIPO DI VASCA,
Agli albori dell'aquafitness la musica costituiva semplicemente un riempitivo, una cornice per rendere più piacevole la lezione. Il passo successivo è stato quello di avere istruttori in grado di "sentire" la musica, contarne i battiti, sincronizzarci gli esercizi e renderla un tutt'uno con la lezione. Con aquaXfit si compie un ulteriore passo verso la fusione fra suono e fitness: la musica non solo guida la sincronia degli esercizi, ma stabilisce nel dettaglio l'organizzazione dell'intera lezione. La scelta della giusta musica in base al lavoro pensato (tabata, endurance...) è ulteriormente complicata dal fatto che la medesima musica dovrà guidare contemporaneamente stazioni diverse nelle quali vengono svolti esercizi anche molto differenti. Ecco che qui entrano in gioco le competenze musicali dell'istruttore, in simbiosi con le sue capacità di programmazione. AquaXfit richiede compilation sviluppate ad hoc, non è più sufficiente, come avveniva in passato, comprare un qualsiasi cd in base ai bpm. Agli istruttori che vogliono cominciare a portare aquaXfit nei loro impianti, siamo in grado di fornire compilation già pronte sviluppate da Stefano Monaco insieme a dj professionisti. L'istruttore avanzato che punta al più altro grado di personalizzazione per i propri allievi, dovrà invece essere in grado di costruire autonomamente la propria colonna sonora.
MUSICA COME ELEMENTO ATTIVO,