Il consumo di bevande energetiche rappresenta un fenomeno in costante aumento, specialmente tra i più giovani e durante situazioni che richiedono attenzione, vigilanza e prestazioni fisiche prolungate. Queste bevande vengono spesso pubblicizzate per i loro effetti stimolanti, ma studi scientifici recenti hanno messo in guardia circa i possibili rischi per il sistema cardiovascolare, anche a poche decine di minuti dall’assunzione. La combinazione di ingredienti come caffeina, zuccheri raffinati, taurina ed estratti vegetali non è priva di effetti collaterali tutt’altro che trascurabili, soprattutto per il cuore e la pressione arteriosa.
Effetti immediati sul cuore dopo l’assunzione
Assumere una bevanda energetica può provocare in tempi molto rapidi una serie di alterazioni cardiovascolari. Le prime evidenze scientifiche registrano frequentemente un accumulo di effetti stimolanti sulla frequenza cardiaca, che si traducono in tachicardia (battito accelerato) già nei primi minuti. In alcuni soggetti si osservano picchi pressori con aumento della pressione arteriosa, sia sistolica che diastolica, e il manifestarsi di aritmie anche potenzialmente pericolose come la fibrillazione atriale, situazione che può insorgere anche in persone giovani e apparentemente sane.
Studi scientifici hanno dimostrato che già dopo appena 4 ore dall’assunzione di una bevanda energetica si verifica un allungamento significativo dell’intervallo QT, che è il tempo necessario ai ventricoli cardiaci per riattivarsi e permettere un nuovo battito: questa alterazione predispone a possibili aritmie pericolose, fenomeno accentuato da un uso eccessivo o combinato con altri stimolanti.
Come agiscono gli ingredienti delle bevande energetiche sul sistema cardiovascolare
Il modo in cui queste bevande influenzano il cuore è legato alla combinazione di sostanze stimolanti contenute al loro interno. Il principale responsabile degli effetti acuti è la caffeina, che agisce bloccando i recettori dell’adenosina nel sistema nervoso centrale, causando un aumento del rilascio di neurotrasmettitori come dopamina e noradrenalina. Questo si traduce in una maggiore attivazione del sistema nervoso simpatico, con conseguente incremento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna.
Le dosi di caffeina tipiche di queste bevande sono spesso molto elevate; una sola lattina può contenere la quantità di caffeina di due o più tazzine di caffè. Questo, associato all’azione di altre sostanze presenti come taurina ed estratti di erbe, può determinare un effetto sinergico ancora non completamente compreso dalla scienza moderna. Alcuni dati suggeriscono che la taurina da sola possa avere effetti benefici, ma il suo ruolo combinato con alte dosi di caffeina appare più controverso e potrebbe aumentare i rischi per la salute cardiovascolare.
Ulteriore fonte di rischio è la massiccia presenza di zuccheri semplici: se da un lato forniscono energia rapida, dall’altro sono correlati a incremento del peso corporeo, rischio di diabete e lo sviluppo di sindrome metabolica — tutti noti fattori di rischio per le malattie cardiovascolari.
Popolazioni a maggior rischio e combinazione con alcol
Non tutti i consumatori sono ugualmente vulnerabili agli effetti avversi delle bevande energetiche. Le fasce più a rischio sono i giovani e le persone che soffrono già, anche inconsapevolmente, di problemi cardiovascolari. In soggetti che non hanno sviluppato un’adeguata tolleranza alla caffeina, il consumo di energy drink può facilitare l’insorgenza di extrasistoli, aritmie e un incremento limite della pressione arteriosa, con rischi ulteriormente accresciuti in presenza di predisposizione genetica o patologie sottostanti.
Più pericolosa ancora è la combinazione di energy drink e alcolici, molto frequente soprattutto tra i giovanissimi e nei contesti festivi. Questa associazione può mascherare gli effetti sedativi dell’alcol grazie all’azione euforizzante della caffeina, inducendo un falso senso di vigilanza e aumentando la propensione a comportamenti rischiosi. Dal punto di vista cardiaco, la presenza contemporanea dei due composti amplifica la probabilità di eventi acuti come gravi aritmie o, nei casi più estremi, l’arresto cardiaco.
Secondo le società scientifiche pediatriche, l’incremento di extrasistoli sopraventricolari, la ridotta frequenza cardiaca paradossale e l’incremento dei valori pressori nei giovani che consumano queste bevande rappresentano una seria allerta clinica, raccomandando prudenza e moderazione nell’uso.
Consigli pratici e raccomandazioni
Alla luce delle evidenze disponibili, la maggioranza degli esperti raccomanda di evitare o limitare il consumo di bevande energetiche, soprattutto nelle popolazioni a rischio ma anche tra gli individui sani. I medici e gli operatori sanitari dovrebbero fornire informazioni dettagliate sui rischi connessi, aiutando i pazienti a compiere scelte informate.
Per chi decide comunque di assumere queste bevande, si consiglia di:
- Non superare una lattina standard nelle 24 ore
- Non associarle ad altre sostanze stimolanti o alcolici
- Monitorare eventuali sintomi cardiaci dopo il consumo, come palpitazioni, senso di malessere, dolore toracico o vertigini
- Rivolgersi immediatamente al medico se insorgono disturbi del ritmo cardiaco
- Rispettare le raccomandazioni riportate sulle confezioni, soprattutto per adolescenti, donne in gravidanza, persone con malattie cardiovascolari o croniche
Ricerche pubblicate su riviste internazionali confermano l’opportunità di porre particolare attenzione agli effetti a breve termine di queste bevande: anche dosi apparentemente modeste possono scompensare il fragile equilibrio elettrolitico e nervoso del cuore. Le autorità sanitarie suggeriscono che, in assenza di un reale bisogno specifico, sia preferibile puntare su alternative per il recupero di energia, come alimentazione corretta, riposo adeguato e regolare attività fisica.
L’attenzione alle possibili conseguenze acute sul cuore e sul sistema vascolare dovute all’assunzione di energy drink è un tema di salute pubblica di primo piano. La letteratura suggerisce cautela soprattutto nei soggetti giovani e in coloro che non sono consapevoli di eventuali malattie cardiache sottostanti. La caffeina, sebbene sia riconosciuta per i suoi effetti stimolanti e talvolta benefici, deve essere dosata e valutata nel contesto delle abitudini individuali e dei possibili rischi associati agli energy drink.